Curly Team


Antonio Del Mestre

Venticinque anni di esperienza. Classe 1979, Antonio Del Mestre inizia il suo percorso lavorativo da adolescente. Irrequieto e dall’ indole indipendente, è desideroso di trovare la propria strada sin da subito. E dopo qualche fugace lavoretto – di quelli che servono a togliersi piccoli sfizi – è nel fratello maggiore che trova l’esempio. Il fratello, di 15 anni più grande, fa il parrucchiere.

E Antonio decide di seguirne le orme, inizialmente guidato dall’idea di un lavoro stabile e che lascia pure libero il sabato sera. Un dettaglio non da poco per un ragazzo giovane e volitivo.

Antonio che dai banchi di scuola aveva deciso di fuggire il prima possibile e che ai libri non si era mai appassionato, in quel lavoro da parrucchiere scopre, a sorpresa, la passione per lo studio. La scintilla scocca con i capelli ricci.

Lo affascinano e lo incuriosiscono al punto da indurlo a fare delle ricerche personali. Torna indietro nel tempo, nei secoli, all’Antica Roma. E si imbatte in storie curiose fatte di miscele di acqua bollente e sale, di ferri roventi, unguenti e notti intere passate con i “becchi” in testa: così, in passato, le donne si ingegnavano per modellare le chiome e renderle vaporose.

Famosi i riccioli d’oro di Lucrezia Borgia e quelli di Messalina, la “meretrice dell’impero” che attribuiva a ogni suo ricciolo un amante segreto. E poi le tecniche sperimentate sulle parrucche, come la famosa “frisure infernale” dei tempi di Luigi XIV di Francia che consentiva di ottenere i cosiddetti “riccioli del diavolo” e che è passata alla storia come la prima “permanente”. Dalle “botteghe delle acconciature” fino ai “saloni” di oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. Ma Antonio vuole saperne sempre di più sulle tecniche e sulla loro evoluzione.

Dopo l’esperienza con il fratello si lancia in altre avventure, da un salone all’altro, salendo pian piano di ruolo. Frequenta corsi, sessioni intensive, sperimenta sulle parrucche, centinaia, migliaia di volte. Poi passa alle modelle. Vuole capire come il capello riccio reagisce alle forbici, al calore, alle spazzole, ai trattamenti. E si accorge ben presto che non esiste un modello di riferimento, che ogni testa riccia è un mondo a parte. Apprende trucchi, impara dagli errori, capisce fin dove ci si può spingere e anche quando è necessario fermarsi, al cospetto della natura selvaggia e libera del capello riccio.

Antonio punta sin da subito a distinguersi dai parrucchieri “samurai” – così li definisce  – che usano le forbici come la katana, infierendo “sciabolate” mortali ai capelli ricci. Punta a distinguersi dai parrucchieri “risci” – va orgoglioso del neologismo – che trattando i capelli ricci come fossero lisci ottengono “ibridi” senza forma né anima. E punta a distinguersi ancor più dai “furbinconsapevoli”, che si professano esperti del riccio senza mai aver acquisito tecnica ed esperienza e che commettono errori marchiani persino con spazzola e phon, al limite dell’ingenuità.

Ha le idee chiare Antonio e quando è già affermato e instradato – con oltre una decina d’anni di esperienza sul campo – incontra Daniela Tuduriu. Incontro che segna la svolta della sua vita, professionale e sentimentale. Con Daniela – anche lei parrucchiera specializzata nei ricci e riccia di natura – scatta il colpo di fulmine. I due decidono di mettere su famiglia ma soprattutto di intraprendere insieme un percorso che li porterà nel 2016 a battezzare Friccico, la prima spa per capelli ricci. Ed è solo l’inizio della nuova storia.


Daniela Tuduriu

Nata a Focsani, nel sud est della Romania, la riccia Daniela Tuduriu appena ventenne fa le valigie e parte per l’Italia. Parte un po’ per caso – è sua cugina a chiederle di raggiungerla in Veneto per darle una mano con la casa – e un po’ per avventura. È giovane Daniela, il suo paese ha poco da offrirle. Un po’ di svago, un po’ d’aria nuova, poi chissà. Destinazione: Malcontenta, piccola località in provincia di Venezia. Una destinazione che ha nel nome un destino: passano pochi mesi ed è lei, Daniela, la “malcontenta”. Il paese è piccolo, la vita in casa le sta stretta.

Tornare in Romania? No, non si torna indietro. Ragazza timida ma determinata prende una decisione importante. Nuova destinazione: Roma. Ha alcuni amici nella capitale e ha messo un po’ di soldi da parte. Inizia con lavoretti saltuari poi un posto “fisso” come babysitter. Divide casa con altre ragazze, alla periferia della città, ma dopo poco si trasferisce a Rieti dove prende in affitto un piccolo appartamento tutto per lei: ha bisogno dei suoi spazi, poco importa alzarsi all’alba, prendere treni e autobus tutti i giorni, tornare a casa anche a mezzanotte. Daniela non teme certo la fatica.

Sarà una vetrina a cambiare nuovamente le carte in tavola. La vetrina di un parrucchiere, davanti alla quale passa e ripassa. Un giorno si avvicina troppo per “sbirciare” e le porte – col meccanismo automatico – si spalancano davanti a lei. E come nel film “Sliding doors” diventano il bivio della vita. Prende appuntamento, un taglio, una messa in piega, una volta poi un’altra. Fa amicizia con il titolare che legge in lei il talento della caparbietà e la voglia di farsi strada e le propone di lavorare nel suo salone. Daniela accetta, pur se non ha mai fatto la parrucchiera. Ma è più che pronta per la sfida.

Impara presto Daniela, prestissimo. E alza di nuovo il tiro, non si accontenta. Vuole crescere e accetta nuove offerte, in saloni sempre più prestigiosi, nel cuore della bella Roma, Piazza di Spagna, via della Vite. Corsi di aggiornamento, full immersion, si appassiona allo studio della salute del capello e inizia a prestare grande attenzione alla qualità di trattamenti e prodotti. È nel “benessere” che secondo Daniela sta il nocciolo della questione. Ancor di più quando si tratta di capelli ricci. Lei, riccia di natura, conosce bene le difficoltà ma anche i piccoli segreti, appresi nel tentativo di “domare”, ma soprattutto “curare”, la sua chioma: i phon non sono tutti uguali, i pettini e le spazzole nemmeno, i prodotti neanche a dirlo. Basta un piccolo errore, una minima distrazione, la scelta sbagliata di uno shampoo  o di una maschera, di un gel o di una spuma, e il risultato si trasforma in un disastro.

E Daniela sa bene, molto bene, che i ricci non sono tutti uguali. Per questo fa della sua esperienza personale un punto di partenza ma mai di arrivo. Quel che più le interessa è ottenere un riccio sano, prima ancora dei tagli e del colore, delle pieghe e delle acconciature. Sono le linee biologiche ad incuriosirla maggiormente, nonostante poco diffuse e poco utilizzate dai professionisti del settore. Eppure lei le considera di grande valore, in tempi non sospetti, prima ancora che la moda “bio” decolli fino a diventare, al giorno d’oggi, uno dei più importanti trend di mercato.

Daniela dunque ci vede lungo e anticipa i tempi, si forma e sperimenta per molti anni e nell’incontro con Antonio Del Mestre, giovane collega parrucchiere, trova il connubio perfetto, professionale e sentimentale. Lui profondo conoscitore della storia e della tecnica del capello riccio, lei esperta dei bio-trattamenti diventano un’accoppiata vincente. E dopo aver messo su casa e famiglia nel 2016 danno vita al “metodo Friccico” e alla prima spa per capelli ricci.


LA NOSTRA SQUADRA DICE DI NOI


Cristina Beyene – responsabile clienti

“La mia avventura in Friccico è iniziata come cliente. Avevo sciolto delle treccine dopo tre mesi e un parrucchiere mi aveva letteralmente rovinata: dopo il suo intervento mi sono ritrovata con la testa piena di nodi indistricabili! Poi sono approdata in Friccico e sono riusciti a “salvare” i miei capelli. Oggi sono la responsabile marketing e sono fiera di essere entrata a far parte di un team di indiscusso valore. L’ho sperimentato in prima persona sui miei capelli!”

Teresa Murdaca – responsabile area trattamenti

“I capelli ricci li devi amare. Friccico è il posto giusto per il riccio giusto: il cambiamento è visibile dalla prima seduta e grazie a piccoli ma importanti trucchi è possibile imparare a curare i propri capelli e a gestirli anche in autonomia”

Gianluca Paradiso -responsabile area tecnica


“In Friccico si va oltre l’estetica e si costruisce un rapporto con il cliente che dura nel tempo. L’entusiasmo e la passione sono gli ingredienti per entrare in sintonia con ogni riccio e averne sempre cura”